Il cardo: una nuova fonte di energia?
L’italia del Sud e più in generale, l’intera area mediterranea potrebbe scoprire una nuova fonte di biocombustibili: il cardo. Questa pianta non solo cresce spontaneamente, ma viene coltivata tradizionalmente come ortaggio fino dai tempi dei Romani. E’ particolarmente adatta agli ambienti con apporti d’acqua irregolari e richiede scarse irrigazioni artificiali: infatti il suo ciclo di crescita va dall’autunno alla primavera, quindi è in grado di utilizzare al meglio gli apporti idrici provenienti dalle precipitazioni naturali.Le radici del cardo sono particolarmente ricche di zuccheri e quindi offrono notevoli prospettive per l’utilizzo nel settore della produzione di energia da biomassa. E’ inoltre possibile ricavare biodiesel dall’olio dei semi di questa pianta “nostrana”.
Attualmente esistono 20 gli ettari di coltivazione sperimentale in Calabria, nell’ambito di un progetto dell’ isafom (istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo). La rendita è di circa 15 tonnellate per ettaro, dalle quali si possono ottenere, per combustione, fra 16.500 e 17.000 Kilo-joule per chilogrammo (Kj/kg).Il fatto che il cardo si adatti facilmente a terreni con scarsi apporti idrici, contribuisce ad eliminare la concorrenza fra la sua coltivazione e quelle dei normali prodotti agricoli. Un risorsa energetica che se gli studi e le sperimentazioni in atto daranno positivi, potrebbe rivelarsi importante per lo sviluppo sostenibile del nostro paese e di tutte le nazioni del bacino del Mediterraneo.